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Spin off ad aprile e poi la Borsa per Corteva nuova divisione agricola di Dow-DuPont

Silvia Marzialetti

Il colosso nato dalla fusione di Dow e DuPont detiene una quota del 17,5% nel mercato mondiale delle sementi

È stata presentata oggi a Bologna Corteva Agriscience, divisione agricola dedicata di Dow-DuPont, il gruppo nato dalla fusione di Dow e DuPont, accreditati di una quota di mercato intorno al 17,5% nel mercato mondiale delle sementi e dell'agrochimica. Nato dalla combinazione di parole che significano “cuore” e “natura”, Corteva riunisce le competenze maturate in anni di ricerca sul campo da DuPont Pioneer, DuPont Crop Protection e Dow AgroSciences.

Ufficializzata negli Usa a febbraio - dopo lo spin off tra Dow e Dupont - la nuova divisione è stata presentata alla stampa italiana questa mattina a Bologna. «Ad aprile completeremo lo spin off e poi sbarcheremo in Borsa: saremo l'unica società puramente dedicata all'agricoltura quotata», annuncia con orgoglio Paolo Barbieri, business leader Sud Europa della nuova divisione.

«Ricerca e innovazione sono i nostri obiettivi - aggiunge Barbieri -, ora potremo concentrarci sulle sfide del settore agricolo, che sono enormi coniugando l'esigenza di produrre in modo più efficiente, con la sostenibilità».

L'Italia rappresenta uno dei più importanti mercati agricoli in Europa. Corteva Agriscience continuerà ad avere una forte e presenza e un «impegno duraturo nel paese con oltre 670 dipendenti, strutture, risorse nel settore manifatturiero», spiega Renzo Pedretti, marketing manager per il mercato italiano di Corteva.

«Pioneer non si dissolverà in Corteva Agriscience, ma ne sarà parte integrante», ha riferito Manuela Rancati, sales manager sementi di Corteva. «Con Pioneer continueremo ad impegnarci per una genetica prodotta ad hoc per l'Italia».

Rancati ha poi aggiunto che Corteva lancerà nel 2019 due novità nel biologico. Altra novità del 2019 sarà il Bmr, un mais con mutazione genetica naturale e cioè con una digeribilità della fibra molto elevata. Il Bmr è già diffuso negli Usa, ma gli ibridi usa non sono adattabili all'ambiente italiano. Marcia a passo spedito la ricerca anche nel campo del biocontrollo delle aflatossine.


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