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Vino: Alleanza coop, gestione offerta con tetti di resa anche per i prodotti da tavola

Giorgio dell'Orefice

Santandrea: la qualità del made in Italy non è solo quella dei vini premium o di Dop e Igp, ma occorre anche sul segmento entry level e per questo bisogna introdurre i tetti di resa produttiva sui vini da tavola divisi per area e subordinati alla sostenibilità.

L'Italia del vino ha da tempo puntato molte delle sue carte sulla qualità ma la qualità va intesa nel senso dell'intero portafoglio di offerta, e cioè tanto sui vini premium quando sui vini a denominazione fino alla base della piramide qualitativa, i vini da tavola. È l'idea di una "qualità diffusa" il cardine del pacchetto di proposte lanciate stamani a Roma dall'Alleanza delle cooperative italiane nell'incontro dal titolo "Vino: la consapevolezza della maturità". Alleanza coop rappresenta circa il 60% del vino made in Italy e che «proprio in funzione di questo importante ruolo deve farsi anche promotore di proposte per il futuro del comparto» ha esordito la coordinatrice del settore vino dell'Alleanza, Ruenza Santandrea.

«Il vino italiano non può far finta di non vedere alcune importanti modificazioni che si sono registrate negli ultimi anni - ha spiegato Tiziana Sarnari di Ismea -. Innanzitutto negli ultimi anni e dopo un periodo di costante riduzione abbiamo registrato una nuova crescita degli ettari a vigneto in Italia che dai 638mila del 2015 sono arrivati ai 658mila del 2018. Un incremento dovuto soprattutto alle nuove autorizzazioni all'impianto esercitate negli ultimi anni. Va detto che in tempi recenti anche se in misura ridotta ma si è però ritornati a rilevare anche piccoli incrementi nella domanda interna che si è quanto meno stabilizzata. L'export cresce in valore (+3,3%) ma cala (-8,%) in quantità. Pertanto in un quadro di prospettivo incremento dell'offerta va rilevato che consumi interni ed export aumentano a un ritmo di certo inferiore e questo può porre nel medio periodo un problema di gestione delle giacenze».

«A me non preoccupa il tema delle giacenze che in una certa misura sono necessarie al sistema Italia - ha aggiunto la responsabile del settore vino di Alleanza Coop, Ruenza Santandrea -. Il problema è più generale e cioè dobbiamo da un lato evitare che i produttori si trovino a essere travolti da listini fuori controllo e dall'altro vogliamo porci l'obiettivo della qualità del vino italiano declinato non solo nella fascia premium oppure nei segmenti top ma anche negli "entry level" come appunto i vini da tavola. E per questo la prima proposta che vogliamo formulare è quella di introdurre un limite alle rese massime produttive di uva per ettaro non solo per i vini Dop e Igp come avviene ora ma anche per i vini da tavola cominciando dal segmento dei "varietali" ovvero i vini da tavola con indicazione della varietà come Chardonnay o Cabernet». Ma il tema delle rese per i vini varietali è solo un inizio anche perché almeno in Italia questa tipologia rappresenta appena l'1% dell'offerta made in Italy. «È solo un primo passo - aggiunge la Santandrea - per cominciare a introdurre delle regole di gestione dell'offerta anche nel settore dei vini da tavola. Inoltre pensiamo di introdurre questi principi in una chiave volontaria e premiante e non certo in una logica punitiva. Vogliamo, ad esempio, che siano fissati in Italia dei limiti differenziati in base alle specificità delle diverse aree produttive e che al loro rispetto sia subordinato un riconoscimento sulla sostenibilità. Un aspetto sul quale il ministero delle Politiche agricole sta lavorando per arrivare a definire regole condivise e sempre più ricercato dai consumatori e dalla grande distribuzione anche per i vini non a denominazione».

Ma il pacchetto di proposte avanzate da Alleanza coop è più ampio e riguarda da vicino anche l'intero segmento dei vini a denominazione, vero e proprio cuore dell'offerta di vino made in Italy. «Anche per le etichette Dop e Igp - ha aggiunto la Santandrea - occorre un restyling delle norme. Penso ad esempio allo strumento della riserva vendemmiale, degli stoccaggi, al meccanismo delle Doc di ricaduta (pee le quali vanno previsti dei limiti o comunque delle regole di funzionamento altrimenti si generano difficoltà di programmazione a valle del processo) fino al vero e proprio tabù che è la distruzione di prodotto in presenza di campagne particolarmente abbondanti. Si tratta di elementi sui quali è necessario avviare alcune riflessioni. Strumenti in molti casi già a disposizione dei consorzi di tutela e che raramente vengono utilizzati ma che invece sono decisivi per evitare l'eccessiva variabilità dei listini e - soprattutto - tutelare i redditi degli agrrcoltori».

«Un'altra strada da utilizzare in chiave di gestione dell'offerta - ha aggiunto il presidente del Consorzio del Pinot grigio della Doc delle Venezie, Albino Armani - è anche il blocco delle rivendiche o dei nuovi impianti per le denominazioni meno performanti. Cioè se c'è un'etichetta che meno riesce a collocare i propri prodotti sul mercato si può anche pensare al blocco dei nuovi impianti da parte del Consorzio di tutela. Meglio privilegiare quei produttori e quelle aree che riescono invece a individuare una domanda per le loro fette di nuova produzione».

E sul fronte della ricerca di nuovi spazi di mercato parole importanti sono state spese dal capo dipartimento Mipaaft responsabile per l'Ispettorato controllo qualità, Stefano Vaccari. «Oggi abbiamo strumenti importanti per il controllo e la verifica dei nostri vini - ha spiegato - con la disponibiltà in tempo reale di dati su dove si trova il vino italiano, sulle giacenze e sulle movimentazioni. Sulla produzione della qualità e sul suo controllo siamo all'avanguardia. Ma dove bisogna compiere davvero dei passi in avanti è sull'approccio al mercato per il quale sono tre le parole chiave: la tecnologia (intesa come impianti di condizionamento e immagazzinamento), la logistica (in Cina ci si arriva con la logistica e non con la qualità) e la reputation, intesa anche come presenza sul web. Su questi tre capitoli dobbiamo recuperare terreno».


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