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Zootecnia: Mipaaft e Assocarni lanciano una controffensiva alle fake news

Giorgio dell’Orefice

Al via la campagna Tv, radio e web “La stellina della carne bovina”, sostenuta dal Mipaaft e diretta a fare luce sulla filiera italiana delle carni bovine e sul fondamentale ruolo nell’alimentazione

La filiera delle carni bovine italiane lancia la propria controffensiva nei confronti delle fake news. È stata presentata a Roma la campagna messa a punto da Assocarni e sostenuta dal ministero delle Politiche agricole “La stellina della carne bovina” che prevede spot tv, radio e contenuti web con il formato “Lezioni di etichetta” e che sarà on air per due settimane a partire dal prossimo 18 novembre. Contenuti che attraverso sottotitoli e linguaggio dei gesti, nell'ambito della logica inclusiva della stessa campagna ideata da Rai Pubblicità, saranno accessibili anche alle persone con disabilità.

Una vera e propria controffensiva quindi dopo la molteplicità di fake news che hanno coinvolto il settore negli ultimi anni. «Si tratta di una campagna - ha spiegato il direttore di Assocarni, Francois Tomei - con la quale vogliamo raccontare la filiera e informare i consumatori sul valore e sull'importanza della carne bovina nell'alimentazione».

Innanzitutto perché al di là del sentiment vegan oriented sempre più diffuso «Il 97% della popolazione mondiale - spiega Tomei - assume proteine animali e il 93% carni. Il che significa a ben vedere che anche coloro che consumano prodotti lattiero caseari o uova lo fanno perché ci sono delle filiere zootecniche alle spalle».

Per quanto riguarda le carni bovine la filiera italiana conta circa 6 milioni di capi (il 70% al Nord ma anche il 22% al Sud) distribuiti in circa 110mila allevamenti e un fatturato complessivo di 10 miliardi di euro ci cui 4 di parte agricola

Certo, va anche detto che proprio relativamente alle carni alcune fake news sono partite da ambiti insospettabili come Fao e Oms più che dall'universo dei consumatori. «Questo è vero – aggiunge Tomei - come è anche vero che molte degli allarmi lanciati negli scorsi anni poi sono stati ridimensionati. Adesso la Fao sostiene che gli allevamenti bovini svolgono un ruolo importante per la sostenibilità».

Una vera e propria inversione a “U” considerato che le prime critiche rivolte all'universo della zootecnia bovina era legato proprio al capitolo emissioni. «Infatti molto è partito proprio da lì - aggiunge il direttore di Assocarni -. Sembrava quasi che gli allevamenti fossero responsabili dell'inquinamento del pianeta. Mentre invece i dati ci riferiscono che a livello mondiale le emissioni di gas inquinanti per il 65-70% dipendono dal settore dei trasporti e dell'energia e solo per il 14% dall'universo delle proteine animali di cui il 6-7% dalle carni bovine. Percentuale che in Europa e in Italia grazie all'attenzione rivolta a questo ambito dalla Pac è ancora più bassa e non supera il 3%».

«Abbiamo sostenuto questa campagna (progettata da Rai Pubblicità) - ha aggiunto il dirigente del ministero delle Politiche agricole, Pietro Gasparri - perché  è stata una precisa richiesta del Tavolo zootecnico istituito al ministero e perché riteniamo prioritario informare il consumatore in modo da metterlo nelle condizioni di fare scelte consapevoli».

«Il ruolo della carne e delle proteine animali - ha aggiunto la nutrizionista e docente dell'Università di Bari, Elisabetta Bernardi - è essenziale in ogni fase della vita: dalla gravidanza alla crescita fino alla terza età. Spesso si parla dell'importanza della carne per il contenuto di ferro, proteine e vitamina B12 mentre pochi sanno che la carne bovina contiene anche zinco (importante per la cicatrizzazione), acido patotenico (che aiuta il metabolismo) e importanti antiossidanti come il selenio. Ma soprattutto 100 grammi di carne forniscono 22-25 grammi di proteine ad alto valore biologico, poco più di un terzo del fabbisogno giornaliero».


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