Filiere

Agrisole-Conad: l'Usda rivede al ribasso le stime sul raccolto mondiale di cereali

R.A.

La produzione complessiva sarà in crescita (+1,5%) ma meno di quanto previsto finora. Peggiorano le stime sull'offerta di frumento dall'area del Mar Nero. Il dipartimento Usa dell'Agricoltura rivede al ribasso anche i dati su mais e semi di soia

Un rapporto "neutrale", quello pubblicato nei giorni scorsi dall'Usda, in termini di ricadute sui mercati, nonostante la prospettiva di una minore produzione globale, tra frumenti e cereali foraggeri, che le ultime valutazioni attestano, per la campagna 2019/2020, a 2.664 milioni di tonnellate, 3 milioni in meno rispetto alla stima di giugno.

Il confronto con la scorsa annata conferma la tendenza alla crescita, cifrata adesso attorno all'1,5%. Considerando anche le scorte ereditate dalla precedente campagna, la disponibilità complessiva di cereali si porterebbe a 3.465 milioni di tonnellate, uno in meno rispetto alle indicazioni di giugno, ma 28 milioni in più a distanza di dodici mesi (+0,8%).

Nel dettaglio, le alte temperature di giugno e i conseguenti effetti sulle rese produttive hanno indotto gli analisti a ribassare le stime sul raccolto russo di frumento, che resta comunque il secondo più abbondante di sempre. Correzioni, sempre al ribasso, in previsione di un peggioramento della produttività per gli effetti del caldo e della siccità, sono state inoltre apportate alle stime sui raccolti di Ucraina e Unione europea, che mantengono comunque un netto vantaggio rispetto alla scorsa campagna.

Più prudenti le valutazioni anche in Canada e Australia, con i conteggi di luglio che attestano la produzione mondiale di frumento a 771 milioni di tonnellate, 9 in meno rispetto alle indicazioni di giugno, ma 40 milioni in più in rapporto alla scorsa stagione (+5,5%).

Le prospettive meno favorevoli per l'export di Russia, Australia e Ucraina spiegano anche la correzione al ribasso delle previsioni sull'interscambio globale, con marginali recuperi solo per Stati Uniti e Unione europea. Anche il dato delle scorte (286 milioni di tonnellate) è inferiore a quello di giugno, ma gli stock di fine campagna restano ai massimi storici, in previsione di una crescita dei consumi mondiali di frumento dell'ordine del 3% (760 milioni di tonnellate), più frenata rispetto alla dinamica della produzione.

Per quanto attiene ai cereali foraggeri, le indicazioni, migliori rispetto a quelle di giugno, per il raccolto di mais in Ucraina e di orzo in Canada spiegano la correzione al rialzo delle stime sull'output mondiale, a 1.395 milioni di tonnellate, un risultato pressoché analogo a quello della precedente campagna. Migliorano anche le attese sull'interscambio e i consumi, mentre le scorte, considerando l'insieme dei cereali foraggeri, dovrebbero riposizionarsi nell'intorno dei 328 milioni di tonnellate, con una flessione dell'8% anno su anno.

Da rilevare che le indicazioni più favorevoli rispetto alle stime iniziali sulle semine a mais in Usa hanno disorientato gli operatori, che si attendono adesso una maggiore volatilità dei prezzi sui mercati internazionali fino a quando non si avranno maggiori certezze sul dato degli investimenti.

Le quotazioni del granoturco spuntano al momento il 14% di crescita su base annua, mentre cedono il 2% i frumenti e il 13% l'orzo. Negativo anche il bilancio per i semi di soia, con vendite a sconto del 5% rispetto ai valori di un anno fa.


© RIPRODUZIONE RISERVATA