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Obiettivo 50 milioni di fatturato in otto anni per Slitti, Fabbrica di cioccolato

Silvia Marzialetti

«Dopo Dubai e Abu Dhabi puntiamo sulla Cina», racconta il Maestro Cioccolatiere Andrea Slitti, che da trentasei anni guida il Laboratorio di Monsummano Terme

Obiettivo 50 milioni di fatturato entro otto anni attraverso partnership internazionali e puntando su un nuovo format di cioccolateria di alta gamma.
Nonostante i rincari della materia prima, è un periodo di gran fermento per Slitti, Fabbrica di Cioccolato fondata nel 1969 da Luciano Slitti e oggi una delle più importanti cioccolaterie artigianali italiane. Attiva a Monsummano Terme (Pistoia), nel cuore della Chocolate Valley toscana, Slitti ha lanciato nel 2023 il primo negozio monomarca a Firenze, dove degustare praline, cioccolate calde, miscele di caffè e altri prodotti artigianali a base di cioccolato e caffè. L’azienda - che chiuderà il fatturato 2024 a 4 milioni di euro - consegna in tutta Europa e h aperto degli shops anche a Dubai e Abu Dhabi.

«Il Middle East e il Far East sono le aree a maggior potenziale per noi», racconta a Il Sole 24 Ore-Radiocor il Maestro Cioccolatiere Andrea Slitti, che da trentasei anni guida il Laboratorio di Monsummano Terme.

«Dopo Dubai e altre realtà mediorientali, sarà la volta della Cina - racconta - dove puntiamo ad avviare un’attività test già nella seconda parte di quest’anno».

Per quanto riguarda il retail apriranno entro l’anno due punti vendita, uno nel Nord Italia, a Milano e uno a Barcellona: il primo a gestione diretta e il secondo in partnership.L’azienda sta cominciando ad affacciarsi anche sulla strada del franchise, specie per quanto riguarda lo sviluppo dei mercati esteri che punta a raggiungere come prossimo obiettivo: Middle East e Asia in primis, ma anche la Spagna.

La conquista dei palati passa attraverso nuove linee come Fino de Aroma, appena lanciata dal Maestro Cioccolatiere Andrea Slitti, frutto di un esclusivo metodo di lavorazione e tostatura. Cinque le varianti della linea disponibile sul mercato da inizio giugno: Madagascar Organic-Bio, Hispaniola Organic-Bio, Ecuador e Perù Organic-Bio, Venezuela.Il cacao lavorato dall’azienda proviene da da Ecuador, Perù, Venezuela, Jamaica, Santo Domingo e Madagascar.

«Da un anno stiamo subendo come tutti gli incrementi legati al mercato del cacao, interessato sia da problemi produttivi nei paesi di origine ma anche da tanta speculazione», speiga Slitti.

«Fino ad ora siamo riusciti a mantenere i nostri listini, pensando al consumatore finale, ma è possibile che dovremo adeguarci per la stagione ventura, cercando di ridurre al minimo gli aumenti e confidando che la situazione meteorologica e di malattia che ha colpito vaste aree in Costa d’Avorio e Ghana migliori presto», conclude.


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