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Dieta personalizzata per 50 bambini, Napoli sperimenta il «metodo Elinav»

Silvia Marzialetti

Via allo studio pilota Italia-Israele sostenuto da Ferrero: da un monitoraggio costante su glicemia e microbiota intestinale, si ricava l'algoritmo che consente di costruire l'alimentazione su misura

Cinquanta bambini dai sei ai nove anni selezionati da cinque pediatri della ASl Napoli e monitorati per 36 mesi durante i pasti, in particolare durante il momento della prima colazione.È il cuore di Caprii (Children alimentary personalized research Italy Israel), progetto pilota sostenuto da Ferrero e condotto in parallelo con l'istituto Weizmann di Israele e approvato dal Comitato etico dell'Università Federico II.
Si punta a un monitoraggio costante - e non invasivo - della glicemia nei giovani pazienti: in parallelo si procede alla raccolta di campioni per valutare la composizione del microbiota intestinale.
«I dati raccolti - spiega il professore del Dipartimento di Immunologia del Weizmann Institute of Science, Elan Elinav - saranno usati per lo sviluppo di algoritmi dietetici utili a predire la risposta di ogni bambino ad ogni singolo alimento».

L'intuizione di Elinav

Autore del libro la "Dieta su misura" (edito da Sperling & Kupfer), Eran Elinav è stato, nel 2015, l'antesignano di un nuovo orizzonte della nutrizione, secondo cui non esiste una dieta valida per tutti, perchè ogni individuo reagisce, anche a uno stesso alimento, in maniera differente.Queste variazioni sono in parte determinate dalla risposta glicemica post-prandiale individuale al s ingolo alimento e dall'attività del suo microbiota (quella che, più comunemente, viene indicata come flora intestinale). Attraverso la raccolta dei due parametri cardine di riferimento, oltre a quelli relativi all'attività fisica degli individui posti sotto osservazione, Elinav è riuscito a monitorare gli effetti degli alimenti sull'organismo e, tramite un algoritmo, a formulare per tutti un'efficace dieta personalizzata.

Progetto Caprii

Lo stesso modello adesso si vuole riproporre con lo studio pilota Caprii. «La dieta personalizzata – spiega la pediatra Annamaria Staiano, del Dipartimento di Scienze mediche traslazionali dell'Università di Napoli "Federico II" e vice presidente Sip (Società italiana di pediatria), è un'intuizione speciale. Un cibo capace di generare una risposta salutare in alcuni individui, può produrre in altri u n effetto dannoso sul piano fisico e metabolico. L'elemento più importante è che gli algoritmi elaborati sull base del progetto possono essere utilizzati per prevenire, con le diete personalizzate, la diffusione di malattie non trasmissibili, quali l'obesità e il diabete».
Il progetto è sostenuto da Ferrero, che - ha chiarito Paolo Fulci, presidente esecutivo, «accetterà di buon grado e divulgherà i risultati qualunque essi siano, anche se contrari ai propri interessi». «La nostra principale preoccupazione - ha concluso - è che i bambini, tutti i bambini, crescano sani forti e felici. Per questo noi siamo fieri di aver contribuito a questo progetto, che siamo certi aprirà nuove frontiere alla scienza della nutrizione».


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