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Vino: con 6,4 milioni di investimento Caviro rafforza le linee di imbottigliamento

Brunello Cavalli

Realizzati con risorse Psr i due nuovi impianti per vetro e brik porteranno la capacità complessiva a 1,2 milioni di bottiglie al giorno. Il presidente Dalmonte: nel 2019 obiettivo promozione all’estero con il Progetto Leonardo

Con un investimento di 6,4 milioni di euro derivanti dal Psr Emilia Romagna, Caviro ha attivato due nuovi impianti di imbottigliamento in vetro e brik. L'intervento consente in questo modo allo stabilimento forlivese di aumentare la potenzialità produttiva annua di circa 54 milioni di bottiglie e di 24 milioni di brik portando la capacità complessiva a 1,2 milioni di confezioni al giorno.

«Grazie a questo nuovo intervento il Gruppo Caviro rafforza la propria leadership nazionale di produzione vinicola e ci porta ai vertici anche in Europa», ha sottolineato il presidente Carlo Dalmonte durante l'inaugurazione delle due nuove linee di confezionamento.

Dalmonte ha quindi sostenuto come il gruppo in questo modo rafforzi «la volontà non solo di continuare ad essere tra le più grandi cantine d'Italia, ma anche tra quelle tecnologicamente più avanzate e attente alla sostenibilità economica e ambientale».

Alla cerimonia è intervenuto, tra gli altri, Maurizio Gardini. Il presidente di Confcooperative ha sottolineato come quello della Caviro sia «il completamento di un percorso virtuoso e rappresenti il risultato dell'azione che come Confcooperative abbiamo intrapreso nei confronti dell'Unione europea perché anche le grandi imprese potessero accedere ai fondi dei Piani di sviluppo rurale. Ma questo investimento- ha proseguito - è stato reso possibile soprattutto perché dietro c'è una filiera cooperativa, una filiera vera, che non è nata oggi ma tanti anni fa quando la cooperazione è diventata strumento che poteva ritirare le produzioni e trasformarle ma anche commercializzarle e farle arrivare fino alla tavola del consumatore».

Il 2019 vede il gruppo con sede a Faenza impegnato anche in altri progetti di sviluppo. Intanto sta lavorando con il ministero dello Sviluppo Economico per una serie di azioni di potenziamento e innovazione tecnologica dello stabilimento di Forlì del valore di 8 milioni di euro finalizzato all'installazione di nuove linee di produzione e imbottigliamento oltre che di impianti a corredo.

Inoltre dal prossimo aprile, in occasione del 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, Caviro lancerà il “Progetto Leonardo”. «Si tratta di un intervento cui teniamo in modo particolare - aggiunge Dalmonte -. Lo destiniamo alla promozione del made in Italy vinicolo nel mondo. Leonardo è un nome che si identifica con l'Italia e con le eccellenze italiane tra le quali c'è anche il vino di qualità. Per questo produrremmo una serie di 13 vini di alta gamma, uno per ciascuna delle grandi opere di Leonardo da Vinci cui saranno dedicati. Si tratta di un grande impegno di valorizzazione del vino italiano nel mondo che ci vedrà come assoluti protagonisti».

Caviro nel 2018 ha realizzato un fatturato di 338 milioni (erano 315 nel 2017) di cui il 27% circa all'estero. E proprio ai mercati internazionali il gruppo sta prestando particolari attenzioni non soltanto col Progetto Leonardo, ma con azioni mirate ai differenti Paesi. Da anni ben presenti in Germania, Giappone e Russia, i vini Caviro incominciano ad affacciarsi anche in altri Paesi come la Cina dove sono state avviate trattative commerciali con numerosi buyers.


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