Politiche Agricole

Pac: la Corte dei Conti certifica il ruolo antifrode svolto in questi anni da Agea

G.d.O.

Nella gestione dei fondi Ue importante cambio di passo dalla repressione alla prevenzione degli illeciti. Proseguire ora l’armonizzazione procedurale con organismi pagatori e Caa

La Corte dei Conti approva il percorso intrapreso dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura nell’azione di prevenzione e di contrasto degli illeciti nel settore agroalimentare e in particolare nella gestione della Politica agricola comune.

Con la delibera numero 15 del 2025 (“Lo stato della prevenzione del contrasto alle irregolarità, frodi, corruzione e conflitti d’interesse nella gestione della Pac”) la Corte dei Conti ha sottolineato la spinta che da Agea è venuta al settore agricolo nella repressione, ma ancora di più nella prevenzione degli illeciti.

«Accogliamo con favore – ha commentato il direttore di Agea, Fabio Vitale – le raccomandazioni della Corte dei Conti, che confermano la necessità di spostare l’attenzione dalla repressione alla prevenzione. È fondamentale costruire un modello di raccordo che garantisca l’efficacia e l’efficienza delle amministrazioni. È per noi un imperativo uniformare gli approcci della PA e potenziare le reti di comunicazione, finalizzando la creazione di banche dati uniche e standardizzando le procedure e metodologie di lavoro. La formazione comune per il personale coinvolto sarà il fulcro di questa trasformazione, assicurando che ogni attore possa operare al meglio delle proprie capacità».

La direzione intrapresa da Agea è stata valutata positivamente ed è stato in particolare sottolineato lo sforzo compiuto in termini di armonizzazione delle procedure nonostante “l’eterogeneità del sistema”.

Ma, in particolare, è stato rilevato il cambio di paradigma dalla repressione alla prevenzione.

L’analisi della Corte dei Conti non si è limitata a rilevare le best practices attuate da Agea ma anche a raccomandare a tutti gli Organismi Pagatori Regionali (ben 11 che operano in contesti territoriali anche molto diversi per disparità economiche, sociali e infrastrutturali), un percorso di armonizzazione procedurale come strada maestra per superare quella che appare una forma di disarticolazione ab origine.

In questo quadro «Dal 2023 – si legge nella delibera – il modello organizzativo di Agea ha registrato una forte spinta innovativa in termini di organizzazione, procedure e metodologie, aggiornamento tecnologico, formazione del personale e maggior consapevolezza della necessità di affrontare il contrasto alle frodi».

I pilastri di questa azione sono stati secondo i magistrati contabili l’approvazione del Piano antifrode a fine 2023, col quale Agea ha introdotto un sistema piramidale dei controlli sui fascicoli aziendali (affidato agli operatori CAA – regionali e nazionali - su controlli a campione e, in ultimo, all’Agenzia stessa).

Con la circolare n. 89722 del 27 novembre 2024 di Agea Coordinamento, poi, si è inserita (nel sistema informativo Sian) una nuova procedura di assegnazione dei fascicoli ai singoli operatori (attraverso la dematerializzazione degli atti) e l’implementazione di un nuovo sistema di controllo degli accessi.Un lavoro importante che però non può certo dirsi concluso.

«Appare ora necessario – proseguono i magistrati – rafforzare i canali di comunicazione e scambio dati, perseguendo il potenziamento di banche dati uniche completando la standardizzazione di procedure e metodologie di lavoro e fornendo una formazione comune al personale coinvolto nelle attività. Si raccomanda che, associata all’implementazione di un univoco modello regolamentare di delega delle funzioni, si adottino strumenti e misure armonizzate che garantiscono l’idonea vigilanza e il controllo dei deleganti sulle attività e sui soggetti delegati».

Un percorso lungo il quale Agea ha già fatto molta strada grazie a un approccio innovativo «che – concludono i magistrati contabili - rafforza i meccanismi di prevenzione delle frodi e irregolarità che danneggiano il bilancio unionale, utilizzando al meglio le grandi possibilità offerte della tecnologia, favorendo lo scambio di buone pratiche, rendendo omogenei e adottando standard per i sistemi informativi e le procedure».


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