Politiche Agricole

Rafforzati i i controlli dell’Ispettorato repressione frodi contro le pratiche sleali

Nicola Lucifero e Martina Terenzi*

Con il varo del Piano operativo dei controlli verifiche più incisive e meno discrezionali. Finora l’Icqrf ha effettuato 809 accertamenti coinvolgendo 325 operatori ed elevando 564 contestazioni

Nel contesto normativo che disciplina le relazioni commerciali del settore agroalimentare, assume rilievo crescente l’attività di vigilanza sul rispetto del D. Lgs. n. 198/2021, attuativo della Direttiva (UE) 2019/633, relativa alla repressione delle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese della filiera agricola e alimentare, nonché dell’art. 7 della Legge 21 maggio 2021, n. 53, in materia di trasparenza e correttezza nella commercializzazione dei prodotti agroalimentari (“Decreto”).

A seguito della riunione della Cabina di Regia, tenutasi in data 18 febbraio 2025, presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), è stato approvato il Piano Operativo dei Controlli per l’anno 2025 (“POC 2025”), strumento che definisce l’indirizzo strategico dell’attività ispettiva nel comparto agroalimentare.

Contestualmente è stato predisposto un Vademecum operativo rivolto alle imprese, contenente indicazioni sintetiche sui principali ambiti oggetto di verifica e sul regime sanzionatorio applicabile (“Vademecum”).

Il documento pianifica un’azione di controllo più incisiva e mirata, volta a prevenire e sanzionare comportamenti lesivi dell’equilibrio contrattuale lungo la catena di fornitura agroalimentare.

L’individuazione e la repressione delle pratiche sleali vietate costituiscono, per il Masaf, un obiettivo prioritario, la cui attuazione è affidata all’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (“Icqrf”).

L’Icqrf, infatti, è l’autorità nazionale competente ai sensi dell’art. 8, comma 1 del Decreto all’attività di accertamento del rispetto delle previsioni del Decreto e dell’irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie in caso di violazione.

L’efficacia dell’azione ispettiva già condotta trova conferma nella Relazione annuale 2024 sull’attività di contrasto alle pratiche commerciali sleali, pubblicata il 21 marzo 2025 sul sito del Masaf.

Nel periodo di riferimento, l’Icqrf ha effettuato 809 accertamenti su scala nazionale, coinvolgendo 325 operatori, dei quali 57 sono risultati inadempienti. Sono state complessivamente elevate 564 contestazioni per violazioni delle disposizioni del Decreto.

Sotto questo profilo, si sottolinea che i controlli possono essere avviati sia d’ufficio dall’Icqrf, sia su denuncia di qualsiasi soggetto interessato stabilito nel territorio nazionale, anche per il tramite delle proprie organizzazioni di produttori o di fornitori di riferimento, nonché delle altre associazioni ed organizzazioni indicate dal legislatore all’art. 9 del Decreto (cfr. art. 8, co. 4, e art. 9 Decreto).

Con riferimento all’anno corrente, il POC 2025 stabilisce che ogni attività ispettiva avviata ex officio dall’Icqrf debba essere preceduta da un’approfondita analisi del rischio, finalizzata a selezionare le aree e gli operatori più esposti a fenomeni di irregolarità contrattuale.

Tale valutazione si basa su parametri oggettivi, tra cui: l’esigenza di tutela dei fornitori di prodotti agroalimentari, in particolare a livello di produzioni agricole primarie; lo studio dell’andamento dei mercati, anche grazie ai dati Ismea, e della loro importanza economica a livello territoriale; la conoscenza di eventuali particolari situazioni congiunturali di mercato a livello locale da parte degli Uffici territoriali; la distribuzione, rappresentatività e tipologia delle società della Gdo, operanti nelle circoscrizioni di competenza degli Uffici territoriali; le precedenti irregolarità riscontrate.

L’adozione di questi criteri consente di razionalizzare l’intervento pubblico, riducendo la discrezionalità ispettiva e concentrando l’azione di vigilanza sulle situazioni di maggiore rischio. Al contempo, gli operatori economici hanno la possibilità di valutare il proprio grado di esposizione e predisporre adeguamenti contrattuali preventivi in conformità al quadro normativo vigente.

In conclusione, attraverso il POC 2025 e il relativo Vademecum, il Masaf ribadisce la volontà di imprimere una svolta programmatica e sistemica all’attività di contrasto delle pratiche commerciali sleali, promuovendo equità e trasparenza nelle relazioni tra imprese della filiera agroalimentare. L’adeguamento tempestivo alle previsioni del D. Lgs. 198/2021 rappresenta, pertanto, una condizione imprescindibile per evitare l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie e per garantire la regolarità dei rapporti contrattuali nel comparto.

*Lca Studio Legale


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