Politiche Agricole

Caporalato, Saggese (Uila): «La colpa non è delle imprese: perchè l’Inps non controlla?»

Silvia Marzialetti

«La reintroduzione dei voucher con plafond raddoppiato offre una prateria al lavoro irregolare. La legge sul caporalato è valida, ma non è stata mai applicata»

Ma di che ci lamentiamo se la buona legge sul caporalato è stata superata dalla reintroduzione dei voucher col decreto dignità? Emilio Saggese, segretario regionale Napoli e Campania della Uila, è furente. Raggiunto in auto mentre viaggia verso Foggia, il 51enne campano è un fiume in piena.

Ogni volta che si verifica una tragedia di braccianti si torna a parlare di inefficienze sul fronte dei controlli. Mancano gli ispettori, il ministro delle Politiche agricole ha puntato il dito anche contro le imprese...

Il problema non sono le imprese e nemmeno la carenza di ispettori. C’è un vulnus profondissimo sul fronte dei controlli, superabile a monte dall’Inps, che dispone di un efficientissimo sistema meccanizzato per poter monitorare le aziende iscritte e il numero dei lavoratori.

I ministri Salvini e Centinaio hanno definito la legge sul caporalato uno spottone del precedente Governo. In audizione al Senato, pochi giorni fa, quest’ultimo ha auspicato una modifica della norma in Parlamento.

La legge sul caporalato è una buona legge, il problema è che è rimasta lettera morta. Non è facendo una nuova norma che supereremo la piaga del caporalato, ma facendo applicare quella che già abbiamo. Con i controlli, appunto.

Cosa pensa della reintroduzione dei voucher attraverso il decreto dignità?

Visto quello che è successo, ha il sapore di una beffa. La reintroduzione dei voucher va oltre la legge sul caporalato, perchè offre una prateria al lavoro irregolare, raddoppiando da 2.500 a 5mila euro il tetto del plafond utilizzabile per ciascun lavoratore. Il che equivale a 102 giornate di lavoro: c-e-n-t-o-d-u-e.

Praticamente una stagionalità.
Praticamente...


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