Mercati

Commodity, volatilità e surplus le incognite sul futuro dei mercati agricoli globali

R.A.

Focus Aidepi-Areté sugli scenari per il 2019: dieci anni dopo la crisi cereali e zucchero travolti dall’eccesso d’offerta, avicoli e lattiero-caseari sotto pressione tra incertezze e allarmi sanitari

A 10 anni di distanza dagli shock di prezzo che hanno travolto i mercati agroindustriali, portandoli su un nuovo ed inedito paradigma, i mercati delle materie prime continuano a catalizzare l'attenzione degli operatori, allo stesso tempo spia e cartina di tornasole dello scenario macroeconomico globale. Sul tema si conferma la collaborazione fra Aidepi, l’associazione delle industrie del dolce e della pasta e Areté, l’istituto di ricerca specializzato sui mercati agricoli, con l'ottava edizione di “Commodity Agricole” alla Camera di Commercio Svizzera di Milano, l'evento sarà dedicato all'analisi dei mercati delle principali materie prime di interesse per la filiera agroindustriale, dai cereali agli oli vegetali, dai latticini a zucchero e cacao, con un focus anche su legumi, frutta secca e caffè.

Surplus e volatilità sembrano essere le nuove caratteristiche dominanti sui mercati delle commodity. Da un lato infatti ci sono i mercati dove, nonostante la grande abbondanza di offerta delle ultime campagne abbia determinato un progressivo contenimento dei prezzi, non mancano le attenzioni per il consolidarsi di elementi che potrebbero determinare un'inversione di tendenza. Dall'altro quelli dove la volatilità non è mancata, arrivando anche al punto di consolidarsi come una condizione strutturale destinata a non sparire nel breve-medio termine.

Cereali e zucchero schiacciati dai surplus

Del primo gruppo fanno parte i cereali. Come nel caso del mais dove però, nonostante l'abbondanza relativa delle ultime campagne, le scorte finali negli Usa diminuiscono per il secondo anno consecutivo individuando una traiettoria tale da creare il potenziale per nuovi spunti di volatilità. Gli ultimi dati Usda diffusi l'11 ottobre, nonostante alcune revisioni al ribasso delle produzioni, hanno comunque confermato la generale abbondanza di offerta sul mercato americano per mais, frumento tenero, frumento duro e soia.

Una situazione analoga si vede nello zucchero, le cui sorti interessano tanti produttori di bietola in Europa ed in Italia. Con la fine delle quote in Europa e in ragione dello straordinario aumento produttivo delle ultime campagne a livello mondiale, si sono registrati prezzi sensibilmente al di sotto delle medie storiche, inferiori anche ai costi di produzione. Una condizione che sta tenendo il mercato in una condizione di instabilità che, complice anche il clima poco favorevole degli ultimi mesi, sta già riportando volatilità su un mercato apparentemente calmo. La revisione delle stime di produzione per la campagna 2018-19 pubblicata da F.O. Licht in ottobre è solo l'ultima, ancorché importante, delle conferme che nella campagna appena avviata la produzione sarà al di sotto delle prime aspettative.

Avicoli e lattiero-caseari ad alta volatilità

Della seconda categoria, quella a più alta volatilità, fanno parte mercati come quello delle uova i cui prezzi, schizzati fino a inizio 2018 a causa della grave contaminazione da Fipronil, solo nella seconda parte del 2018 si sono riallineati alle medie storiche. Nel corso del 2018 infatti la produzione di uova ha recuperato i danni causati dalla contaminazione da Fipronil dell'estate 2017, riportando i mercati in condizioni di (temporaneo) equilibrio.

Volatilità ancor più radicata si riscontra nel caso del burro, che in Europa continua a versare in una condizione di strutturale nervosismo per il basso livello delle scorte che non vede soluzione a breve. Dopo le forti tensioni sui prezzi del 2016 e del 2017, il mercato sta recuperando i livelli produttivi adeguati alla domanda, pur rimanendo fragile in ragione delle basse scorte.

La guerra dei dazi e il ruolo delle politiche agricole

A queste prime due categorie di mercati se ne aggiunge una terza, quelli pesantemente influenzati da scelte politiche e di regolazione. È il caso della soia, dove la battaglia di dazi fra Stati Uniti e Cina ha determinato una forte contrazione dei prezzi che, peraltro, sta pesando anche sui prezzi del mais, così com'è il caso dei legumi dove i dazi indiani all'import hanno determinato non solo una forte contrazione dei prezzi dei legumi stessi, ma anche un effetto incrociato sul frumento duro poiché, in risposta ai dazi indiani sui legumi, gli agricoltori canadesi hanno aumentato sensibilmente le semine di frumento duro (di cui sono principali esportatori mondiali), aumento produttivo che oggi sta pesando in maniera rilevante sul mercato internazionale.

In questo complesso contesto, gli analisti di Areté forniranno un quadro aggiornato mercato per mercato al fine di poter capire ed anticipare i trend di mercato attesi per il 2019, grazie al supporto della piattaforma online di analisi AretéPro.


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