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Champagne, anno d’oro per Perrier: crescono fatturato e utile nell’era Brexit

Silvia Marzialetti

La maison nata nel 1812 è storicamente reattiva nei momenti di crisi: il suo successo dilagò dopo la Seconda Guerra mondiale, con l’invenzione di una Cuvée rivoluzionaria per gli Champagne dell’epoca

Un anno brillante per Laurent-Perrier: il gruppo che produce i marchi Laurent-Perrier, Salon, Delamotte e Champagne de Castellane e che nella ristorazione italiana rappresenta il primo Champagne per consumi, ha messo a segno un balzo in avanti del 33% nel primo semestre, grazie ai prodotti di alta gamma e al traino dell’export.
Utile al 30 settembre di 10,5 milioni (contro i 7,9 milioni del 2017); fatturato a 99,7 milioni (+5,3%), utile operativo a 18,7 milioni (+10,6%): Laurent-Perrier consolida una leadership costruita rigorosamente negli anni, frutto di scelte coraggiose sia in cantina (vino di prima spremitura che non viene mai in contatto con il legno), che sui terreni (raccolte molto selettive).
Il margine operativo, pari al 18,8%, è cresciuto di 0,9 punti su base annua. L'indebitamento netto, a parità di punti di vista, è leggermente aumentato, ma ora rappresenta solo il 74% del capitale netto, rispetto al 76% dello scorso anno.

In un contesto economico incerto a causa della Brexit, la maison nata nel 1812 rimane guardinga e centrata su due pilastri della propria storia: il valore del marchio e l'estero, con l'intenzione di consolidare le prospettive di crescita e redditività.
Il contesto non è facile - il mercato globale dello champagne registra un calo dei volumi dell’1,9% in dodici mesi - ma Laurent-Perrier, che deve il proprio rilancio alla strategia post-Seconda Guerra mondiale, quando l’invenzione di una Cuvée destinata a cambiare il volto dello Champagne, la risollevò dai pesantissimi debiti accumulati durante il conflitto, ha affermato di perseguire una «strategia di valore» e di beneficiare «di un ulteriore miglioramento del contributo dei vini di fascia alta alle vendite». Parola di Stéphane Dalyac, presidente del Consiglio di amministrazione.


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