Filiere

La sicurezza tra gli elementi chiave della qualità agroalimentare made in Italy

Giorgio dell'Orefice

All'incontro organizzato dall'Arma dei Carabinieri a Roma esponenti del Governo, magistrati, ricercatori e produttori a confronto sulla filiera della sicurezza agroalimentare italiana

L'universo della sicurezza alimentare dai controlli sulla qualità al contrasto alle nuove minacce ed emergenze, dalla lotta al caporalato e al lavoro illegale fino al contrasto alla criminalità organizzata, sono stati al centro della due giorni di incontri dal titolo "Salute e Agroalimentare: dalla Sicurezza più Qualità" organizzato a Roma dall'Arma dei Carabinieri.

Un universo nel quale l'Arma dei Carabinieri è fortemente e storicamente coinvolta con i propri reparti specializzati (dai Nuclei antisofisticazione a quello di più recente costituzione e dedicato proprio alla tutela dell'agroalimentare) senza dimenticare i Carabinieri Forestali.

Un coinvolgimento che è stato ricordato nell'apertura dei lavori da Comandante Generale Giovanni Nistri. «L'Arma dei Carabinieri attraverso i propri nuclei specializzati e i Carabinieri Forestali è storicamente stata e continuerà ad essere un baluardo contro frodi e sofisticazioni nel settore agroalimentare. Un impegno che ha radici lontane: dalle Regie Patenti del 1816 veniva una prima regolamentazione dei compiti del Corpo dei Carabinieri reali. Un impegno passato poi dall'istituzione nel 1962 dei primi sei Nuclei Antisofisticazione e che oggi spazia a 360 gradi dalla tutela della salute dei consumatori fino alla tutela del lavoro nei campi e lungo la filiera agroalimentare».

Sul palco della Caserma Salvo d'Acquisto si sono alternati ministri, magistrati, ricercatori, professionisti impegnati nei controlli qualità, rappresentanti delle forze dell'ordine e ovviamente rappresentanti del settore produttivo agroalimentare, tutti con l'obiettivo di chiarire come il cibo europeo e italiano in particolare è tra i più controllati al mondo. Che ovviamente non va abbassata la guarda sui controlli perché la salute del consumatore è sacra come anche vanno tutelate le imprese sane dalla concorrenza sleale di chi non rispetta le regole ma i numeri disegnano uno spaccato chiaro: i circa 90mila controlli effettuati l'anno (56mila dall'Ispettorato per il controllo della qualità e la repressione delle frodi controllato dal Mipaaf e oltre 31mila dai Carabinieri) hanno portato lo scorso anno a sequestrare prodotti alimentari per un controvalore di oltre 300 milioni di euro. Una cifra in assoluto rilevante ma tutto sommato non clamorosa se confrontata ai 32 miliardi di euro che è il valore della produzione agricola e ai 142 miliardi dell'intero comparto agroalimentare italiano.

«Il cibo europeo è considerato sicuro, o meglio di certo più sicuro rispetto a quello di altre aree del pianeta" ha detto Albero Spagnoli, senior policy coordinator dell'Efsa (European Food Safety Agency) ovvero l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare ha una storia recente, è infatti nata nel 2002 all'indomani dello scandalo della "mucca pazza". Efsa – ha aggiunto Spagnoli - oggi si occupa di analizzare vari tipi di contaminanti, residui o additivi utilizzati negli alimenti indipendentemente dal verificarsi di emergenze, produce banche dati sulla presenza di sostanze chimiche e contaminanti nei cibi e anche sulle diete seguite dai consumatori perché solo dall'incrocio di questi dati è possibile avere una dimensione del rischio».

E tra le emergenze recenti, secondo quanto riportato nelle giornate di Roma le due principali minacce in Italia sembrano legate al Fipronil e all'antibiotico-resistenza. Il Fipronil ha riguardato da vicino la filiera delle uova e delle carni avicole ed è stato gestito in tempi rapidi grazie a un articolato sistema di controlli, la seconda invece, cioè l'antibiotico resistenza in alcuni organismi nocivi. «Su questo fronte - ha spiegato il direttore generale dell'Istituto profilattico sperimentale di Teramo, Nicola D'Alterio - abbiamo messo a punto insieme con il ministero della Salute il progetto della ricetta veterinaria elettronica che consentirà in tempi rapidi di valutare l'eventuale abuso di antibiotici negli allevamenti. Aspetto che consentirà di adottare in tempi rapidi le necessarie contromisure».

La guardia non va abbassata anche perché sulla scorta del buon trend di crescita di questi anni, in particolare dell'export, il comparto agroalimentare sta ottenendo un'attenzione sempre maggiore anche da parte della criminalità organizzata.
«La mafia nasce nelle zone rurali – ha spiegato il Procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho - taglieggiando e minacciando gli agricoltori, è cresciuta nei campi è oggi è spesso all'origine di molte truffe sui fondi comunitari all'agricoltura. Col tempo si è spostata anche più a valle della filiera prima controllando i mercati ortofrutticoli fino a spingersi all'anello distributivo con i supermercati e condizionando i prezzi dei prodotti. Si tratta di un fenomeno da contrastare duramente. Sul piano della normativa antimafia abbiamo armi idonee, non possiamo dire altrettanto per quanto riguarda le leggi di contrasto ai reati agroalimentari».

E tra gli ambiti di illegalità che riguardano il settore agroalimentare c'è l'importante capitolo che riguarda il lavoro e il fenomeno del caporalato. «La lotta al caporalato sarà una priorità del mio ministero come lo è dell'intero Governo – ha assicurato il ministro al Lavoro e alle Politiche sociali, Nunzia Catalfo -. Entro gennaio sarà approvato il piano di lotta triennale che ho presentato e che potrà godere di uno stanziamento di 85 milioni».

«Nella lotta al fenomeno del caporalato – ha aggiunto il Pg della Cassazione, Giovanni Salvi – non va dimenticato l'importante contributo che può venire dall'unificazione tra Arma dei Carabinieri e Forestale che ha consentito di mettere insieme l'esperienza investigativa dell'Arma con la diffusione sul territorio della Forestale».

«La qualità dell'agroalimentare made in Italy – ha concluso il ministro della Salute, Roberto Speranza - è un asset fondamentale per garantire quel diritto alla Salute previsto dall'articolo 32 della Costituzione. Il diritto alla salute - ha aggiunto Speranza - non è dato solo dalla cura degli stati di malessere, ma è anche da uno stato di benessere della persona che è legato a doppio filo alla qualità dell'alimentazione tipica del nostro Paese e dello stile di vita italiano».


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