Filiere

Aziende salentine alla conquista della Cina con il top dell’agro-alimentare locale

Vincenzo Rutigliano

La sfida è l’InterFoodAsia di Guanzhou, una competizione internazionale, dove le pugliesi porteranno un paniere di prodotti. L’idea è di Claudia Quarta, ex top manager farmaceutico, oggi produttore di vini a Manduria, nella sua Tenuta Emera

Un paniere di prodotti agroalimentari pugliesi con destinazione Cina e la prima edizione della fiera internazionale “InterFood Asia”, che si terrà a novembre prossimo, a Guangzhou.
A far muovere i primi passi a questo gruppo di aziende che vogliono entrare nel mercato cinese è un produttore vitivinicolo, sui generis, che in Cina esporta da 8 anni. E' Claudio Quarta che lì realizza quasi la metà di tutta la parte estera (80%) del fatturato, che nel 2017 ha sfiorato i 4,2 milioni di ero, grazie ai suoi vini prodotti nel Salento, e in Campania, in Irpinia.
Per Claudio Quarta - salentino di nascita, biologo genetista con un passato di top manager della azienda farmaceutica Lepetit, poi tornato nel 2005 a Lecce per inseguire il progetto di una holding vitivinicola nel Sud Italia - vendere vino anche sul mercato cinese, un mercato difficile, è una scommessa su cui vuole impegnare altri patner dell'agroalimentare pugliese. Per questo alcune aziende selezionate per categoria merceologica – olio, pasta, conserve, formaggi - hanno incontrato a Guagnano, nella cantina Moros, una delle due del gruppo Quarta, la numero uno di Interfood-Interwine China, Rita Jia, per definire un percorso di ingresso nel paese asiatico, a cominciare dalla fiera di novembre 2018, la prima di InterFood-Asia.
Quarta - che da tempo partecipa a Interwine China, il più importante appuntamento fieristico dedicato al vino - ha al suo attivo una forte esperienza dei mercati internazionali legata alla nascita di una società di biotecnologie farmaceutiche quotata prima in Italia e poi al Nasdaq di New York, società poi venduta nel 2003. Fù proprio frequentando, come appassionato, le enoteche americane con i loro vini anonimi, che a Quarta venne l'idea di produrne di più agili, freschi e piacevoli, più “globali”, più bevibili. Così Quarta torna a Lecce e nel 2007 acquisisce Tenuta Eméra (divinità greca che simboleggia il giorno), nel cuore della Dop di Manduria e Lizzano, estesa 80 ettari, di cui 51 vitati seguendo un progetto stilato in collaborazione con il dipartimento di Agraria di Milano, per allevarvi vitigni autoctoni (Primitivo, Negroamaro e Fiano) ed internazionali (Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay).
Poi rileva la cantina San Paolo, fra le provincie di Avellino e Benevento, con 30 ettari di vigneti per sole uve di territorio: Aglianico, Falanghina, Fiano d'Avellino, Greco di Tufo con 8 etichette in tutto. Oggi il gruppo Quarta imbottiglia quasi un milione di pezzi ed esporta non solo in Cina - con vini di fascia medio-alta a marchio proprio (4,8 euro a bottiglia) o alta con marchio Taurasi o Moros (18-19 euro) – ma anche in Usa, Germania, Svizzera, Albania.
«Nell'incontro a Guagnano, la presidente Rita Jia ha verificato le caratteristiche dei nostri processi produttivi, come si lavora, e conosciuto le altre aziende selezionate. Ora per ciascuna categoria occorrerà attivare un percorso comune nel quale ogni azienda, con propria responsabilità di risultato, punterà- conclude Quarta - ad ottenere il massimo possibile, dando vita ad una sorta di paniere di prodotti tipici che si misureranno a Guangzhou, a InterFood Asia, con la competizione internazionale».


© RIPRODUZIONE RISERVATA