Filiere

Al lavoro per la filiera della Quinoa Sardegna pioniera di colture alternative

Davide Madeddu

L'obiettivo è mettere a punto prodotti senza glutine - dice Costantino Fadda, coordinatore del progetto - e consentire alle aziende agrarie isolane di percorrere strade alternative


Dal campo alla tavola e con un obiettivo: coltivare la Quinoa per la creazione di prodotti da forno innovativi con e senza glutine. Un progetto innovativo che ha l'ambizione di costruire l'intera filiera e che vede operare assieme Sardegna ricerche il dipartimento di Agraria dell'università degli studi di Sassari e 12 imprese agricole.
«Il progetto nasce dall'idea di mettere a punto dei prodotti senza glutine - dice Costantino Fadda, ricercatore dell'università di Sassari e coordinatore del progetto - e allo stesso tempo consentire alle aziende agrarie isolane di trovare colture alternative che consentano di diversificare l'offerta rispetto a quella tradizionale». Da qui, dopo una ricerca su altri elementi, il passaggio alla Quinoa. E al suo valore che bel corso degli anni è cresciuto in maniera esponenziale. «La remunerazione è passata da 300 a 2700 dollari a tonnellata in dieci anni. Anche in Italia la richiesta di questo "pseudo cereale" di alto contenuto proteico, ma soprattutto privo di glutine, è in costante crescita». Il progetto, che fa parte dei 35 progetti cluster promossi da Sardegna Ricerche e finanziati grazie al Por Fesr Sardegna 2014-2020, ha l'obiettivo finale di mettere in piedi una vera e propria filiera (partendo dalla coltivazione, attualmente «è in corso lo studio e sperimentazione sui 200 tipi di Quinoa») e si sviluppa secondo il tracciato dettato da quattro punti.
Si parte dalla «valutazione dell'adattabilità agronomica e della resistenza alle malattie crittogamiche di Quinoa in differenti areali pedoclimatici della Regione Sardegna con ottimizzazione delle diverse pratiche agronomiche da adottare», allo «sviluppo della formulazione di prodotti da forno (pane e dolci) con farina di Quinoa e ottimizzazione del processo produttivo al fine di incrementare il maggior apprezzamento da parte del consumatore». Senza dimenticare la «creazione di un'azione di filiera tra le aziende che potrebbero produrre la Quinoa, che la trasformano (tal quale o sotto forma di sfarinato), le imprese che producono prodotti da forno e le aziende di vendita al dettaglio al fine di incrementare i mercati di vendita e potenziare la competitività delle aziende». Ultimo aspetto la «promozione dei prodotti da forno innovativi attraverso sistemi ICT, disseminazione dei risultati e trasferimento delle conoscenze acquisite presso le aziende». In atto, inoltre, anche una collaborazione con aziende della penisola "Quinoa Marche" e l'adesione a Quinoa map. «Con questa ricerca - conclude il ricercatore - si vuole entrare in un settore in espansione che parte dalla necessità di dare risposte ai celiaci che cercano dei prodotti privi di glutine ma anche a chi per un motivo o per un altro sceglie di utilizzare questi prodotti».


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