Ambiente

Carbon farming: opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera

Bruno Basso *

Si tratta di un approccio sistemico basato sull'agricoltura rigenerativa. Oltre a benefici ambientali, offre opportunità economiche interessanti per le filiere agricole

L'agricoltura svolge un ruolo fondamentale nella produzione di cibo per la popolazione mondiale da migliaia di anni. Tuttavia, l'aumento della domanda alimentare a causa della crescita demografica globale e la necessità di incrementare sempre di più i ritorni economici delle filiere agroalimentari stanno spingendo l'agricoltura oltre i limiti sostenibili, generando un disavanzo tra la quantità di anidride carbonica rimossa dall'atmosfera attraverso la fotosintesi delle piante e quella emessa dalle pratiche agronomiche per ottenere rese più elevate. Inoltre, l'uso eccessivo di fertilizzanti e agrofarmaci ha un impatto negativo sulla qualità delle acque, sulla salute del suolo e sull'ambiente in generale.

Attualmente, il settore agricolo contribuisce al cambiamento climatico con il 24% delle emissioni di gas serra a livello globale, considerando anche l'uso indiretto dei terreni deforestati. In parole più semplici, l'agricoltura emette più gas serra di quanti ne sequestra con le piante e con il suolo.

I principali responsabili delle emissioni di gas serra nel settore agricolo sono il protossido di azoto (N2O), associato all'uso di fertilizzanti azotati, il metano (CH4), prodotto dalla fermentazione enterica degli animali negli allevamenti zootecnici, e l'anidride carbonica (CO2) liberata dai suoli a causa delle lavorazioni meccaniche e dell'attività microbica nel suolo.

Queste emissioni contribuiscono ai cambiamenti climatici, ma l'agricoltura subisce anche gli effetti negativi di questi cambiamenti, come temperature più elevate, riduzione delle precipitazioni, aumento di patogeni e specie invasive, e maggior frequenza di eventi estremi come siccità e inondazioni.L'agricoltura e il sistema alimentare sono sia vittime che cause dei cambiamenti climatici. Allo stesso tempo, rappresentano una delle migliori soluzioni alla crisi climatica che peggiora sempre di più.

A questo scopo il settore agricolo deve assolutamente ridurre le emissioni di gas serra al punto tale da essere neutrale o addirittura negativo. Il suolo contiene una quantità di carbonio pari a più di tre volte il carbonio presente nella vegetazione terrestre e nell'atmosfera insieme, ed è proprio qui che giace la vera potenzialità nascosta dell'agricotura.

Con il "carbon farming" si propone di gestire il suolo e le coltivazioni in modo tale da ridurre le emissioni nette di gas serra nell'atmosfera e sequestrare il carbonio nel terreno. Questo approccio richiede diverse pratiche agronomiche, il cui successo varia in base al clima, al tipo di terreno e alle caratteristiche del territorio.

Il carbon farming non è un insieme specifico di pratiche, ma piuttosto un approccio sistemico basato su tecnologie adeguate a gestire le complesse interazioni spazio-temporali.Il carbon farming è basato sull'agricoltura rigenerativa, che un è un sistema di gestione delle produzioni agricole. L'agricoltura rigenerativa promuove rotazioni colturali, consociazioni, riduzione o azzeramento delle lavorazioni del terreno, mantenimento costante di coperture vegetali, riduzione dell'uso di fertilizzanti azotati e gestione sostenibile degli allevamenti zootecnici.

Oltre a ridurre le emissioni di gas serra, queste pratiche generano ulteriori benefici in termini di sostenibilità agricola, come aumento della biodiversità, riduzione dell'inquinamento delle acque, aumento della sostanza organica nel terreno, miglioramento dell'efficienza nell'uso delle risorse naturali e maggiori profitti per gli agricoltori. Le moderne tecnologie digitali al servizio dell'agricoltura di precisione permettono di raggiungere la massima espressione di agricoltura rigenerativa.

Oltre ai benefici ambientali, il carbon farming offre opportunità economiche interessanti per le filiere agricole. La conoscenza approfondita del sistema suolo-clima-coltura-gestione agronomica permette agli operatori del settore di fare scelte efficaci a livello sistemico e ottenere vantaggi a breve e lungo termine. Inoltre, la Politica Agricola Comunitaria (PAC) finanzia le aziende agricole che adottano pratiche efficaci di carbon farming; a tale scopo l'Unione Europea sta sviluppando specifici standard tecnici e sistemi di certificazione.

Nei paesi più avanzati in questo settore, come gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia, le filiere agricole orientate alla neutralità carbonica stanno già premiando le produzioni che dimostrano significative riduzioni delle emissioni di gas serra. Si tratta di opportunità offerte dal mercato volontario dei crediti di carbonio, con standard di certificazione già accettati e altri in fase di definizione.

La sfida principale per l'adozione del carbon farming riguarda la corretta determinazione del potenziale di sequestro del carbonio nei diversi suoli e condizioni climatiche, la misura effettiva dell'aumento del carbonio nel suolo in risposta a nuove pratiche di gestione, la garanzia della permanenza del carbonio nel suolo per almeno 30 anni, l'identificazione e la quantificazione delle possibili perdite indirette di carbonio, la complessità delle tecniche di misurazione e valutazione dell'incertezza nei modelli di simulazione e il costo iniziale, anche in termini di formazione professionale, per la conversione della gestione dei suoli necessaria per aderire al carbon farming.

Nonostante queste difficoltà, i vantaggi ottenuti superano i costi grazie all'approccio sistemico con modelli previsionali dinamici sempre più precisi e agli strumenti tecnologici disponibili.

Negli Stati Uniti il carbon farming è in continua espansione con transazioni di crediti di carbonio sia all'interno delle filiere agricole che tra settori diversi. Queste transazioni sono spinte dalla crescente attenzione dei consumatori e delle comunità per la sostenibilità ambientale e si riflettono anche nei mercati finanziari. Gli investimenti sostenibili ed etici mirano a maggiori rendimenti economici rispetto agli investimenti convenzionali in attività legate ai combustibili fossili, sfruttando la sensibilità degli investitori alla protezione dell'ambiente e delle persone che vivono sulla Terra.

In conclusione, il carbon farming rappresenta il futuro dell'agricoltura e dei settori ad essa collegati, come l'ambiente, l'agroalimentare, l'economia, influenzando quindi il futuro del nostro pianeta. Questo approccio offre soluzioni vincenti, consentendo ai sistemi agricoli di adattarsi ai cambiamenti climatici e di mitigare le emissioni attraverso l'adozione di pratiche agronomiche rigenerative che rendono il sistema più resiliente ad eventi estremi.

* Hannah Distinguished Professor, Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente
Michigan State University, USA



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