Quotidiano Agrisole – Il Sole 24 Ore

  • 28 Ott 2019
  • Agrisole-Conad: protagoniste le arance Pugliese: «Ripartire dall'Europa»

    Silvia Marzialetti
  • «A noi piace essere testa di sardina e non coda di balena. Perché un branco di sardine è molto più grande di una balena: è la forza dei grandi piccoli». La filosofia di Conad è racchiusa nelle parole dell'ad, Francesco Pugliese, protagonista, insieme con Aldo Bonomi, sociologo e direttore del Consorzio Aaster, Giuseppe Adorno, associato coop. Valle dell'Anapo, Marco Caruso, ricercatore Crea e altri, dei «Dialoghi con le meraviglie del nostro Paese».

    La filiera agrumicola
    Protagonista del dialogo è la filiera delle arance, grande patrimonio dell'Isola siciliana e opportunità di rilancio per alcuni come la cooperativa Valle dell'Anapo, che con l'aiuto del gigante Conad ha fatto rinascere il mercato di Sortino. «L'accordo siglato con Conad - racconta Giuseppe Adorno, uno degli associati alla cooperativa - ci ha restituito i nostri giovani, perchè il commercio di questi agrumi è tornato a essere remunerativo».
    Pugliese, d'altronde, è chiaro: «A noi non piace fare quelli con i carrelli che bloccano i carroarmati, ci piace fare quelli con la valigetta che portano i frutti in giro per l'Italia».
    Dello stesso mood Aldo Bonomi, che parla di presenza molecolare diffusa. «Il rapporto tra distribuzione e contadini è un rapporto che va ricostruito», dice. E ancora: «Il rapporto tra distribuzione e contadini è un rapporto che va ricostruito».
    Gianni Romano, operatore sociale in carcere e fondatore della Fondazione comunità Val di Noto è convinto che tutto debba partire dalla volontà delle persone di crescere nell'aggregazione. La Fondazione ha appena lanciato un primo esperimento di agricoltura sociale: coltivazione di erbe spontanea sui monti Iblei, per favorire l'integrazione degli immigrati. L'operazione è attenzionata da un colosso mondiale del thè.


    Ripartire dal territorio
    Il rilancio, dunque, deve avvenire dal territorio, da quello più prossimo. «Magnificare un aereo che ha portato arance in Cina è demenziale. Vendere le arance alla Cina - terzo produttore mondiale - è come vendere frigoriferi agli eschimesi. E invece stiamo perdendo il nostro mercato, quello europeo», prosegue Pugliese. «Bisogna entrare nei mercati mondiali, nei grandi flussi della Gdo, garantendo dei requisiti standard», insiste. Poi bacchetta l'amministrazione siciliana. «Costa di più far partire un carico di arance da qua verso la Gdo a Milano, che non spedirlo in Groenlandia, considerate tutte le difficoltà infrastrutturali e logistiche che si incrociano».
    Perchè quando si parla di agroalimentare, bisogna parlare di grandi attori, finora assenti al Sud: la distribuzione. D'accordo con Pugliese anche Giovanni Selvaggi, presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp, che denuncia gli altri due vulnus del sistema: la concorrenza sleale proveniente dall'estero e le barriere fitosanitarie in entrata nei Paesi esteri.

    La ricerca
    Marco Caruso del Crea racconta come dalla lotta contro il Virus tristesa, che ha infestato gli agrumeti della piana di Catania, sia fiorita una nuova varietà più resistente. E' la cosiddetta innovazione varietale, che ha prodotto specie più resistenti e quindi più attrattive e remunerative. Il rosso ormai ha conquistato tutti: superato il pregiudizio degli anni Ottanta, oggi la Sanguinella sta riscuotendo grande successo.