Politiche Agricole

Verso un inasprimento dei dazi Usa-Cina: a rischio alimenti per 200 miliardi di dollari

A.S.

La decisione finale sarà presa il 5 settembre. Intanto la quota statunitense sull'import totale di soia dalla Ue è passata dal 9 al 37 per cento


Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina potrebbero far registrare a breve termine un ulteriore peggioramento, con inevitabili conseguenze anche sugli scambi di prodotti agro-alimentari. Nei giorni scorsi, infatti, il rappresentante Usa per i negoziati commerciali ha annunciato l'avvio della procedura prevista per far salire dal 10 al 25 per cento i dazi aggiuntivi sulle importazioni dalla Cina.
Il valore dei prodotti colpiti dall'aumento dei dazi potrebbe ammontare a 200 miliardi di dollari. Si tratta di un ammontare che corrisponde a circa il 40 per cento delle import totale.
La decisione finale sarà presa entro il prossimo 5 settembre.

La risposta di Pechino
Puntuale è arrivata la risposta del Governo di Pechino. Se sarà dato seguito all'inasprimento tariffario annunciato a Washington, scatteranno immediatamente contromisure sotto forma di dazi variabili da un minimo del 5 fino ad un massimo del 25% su una serie di prodotti importati dagli Usa, per un controvalore di 60 miliardi di dollari.
Nella lista potrebbero essere inclusi olio di soia, olio di mais, carni bovine, pollame, farina di grano e amido di mais.

Primo bilancio della guerra commerciale
Intanto, si tirano i primi bilanci della “guerra commerciale” già in corso a colpi di dazi e misure di ritorsione. All'inizio di agosto, la Commissione europea ha pubblicato i dati relativi alle importazioni europee di soia dagli Stati Uniti.
Rispetto allo scorso anno, si è registrato un rialzo record del 283 per cento. Di conseguenza, nel giro di dodici mesi, la quota statunitense sull'import totale di soia della Ue è passata dal 9 al 37 per cento.
Al primo posto resta saldamente il Brasile, ma con una quota ridotta dal 67 al 53 per cento.
Gli esperti dell'Esecutivo di Bruxelles hanno fatto notare che, per effetto dei dazi imposti dalla Cina, il prezzo all'esportazione della soia americano ha subito un deciso ribasso e risulta inferiore di circa 60 euro a tonnellata rispetto alla quotazione della produzione brasiliana. Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha poi annunciato che è stato attivato un meccanismo di segnalazione bimestrale sull'evoluzione delle esportazioni di soia americana verso l'Unione. «Questo è il primo seguito concreto dell'intesa raggiunta il 25 luglio con il presidente Trump», ha indicato Juncker. L'Unione europea può importare più soia dagli Stati Uniti e questo sta già accadendo. Gli agricoltori europei e americani hanno molto da guadagnare, lavorando insieme».
iInteressante ricordare che le importazioni annuali di soia della Ue ammontano a circa 30 milioni di tonnellate.
Lo scorso anno, i ministri di 14 Stati membri, tra i quali l'Italia, hanno sottoscritto una dichiarazione nella quale si auspica il rilancio della coltura di soia e di altre piante proteiche nella Ue. Nei mesi scorsi, il commissario all'agricoltura ,Phil Hogan, ha annunciato la presentazione di un piano entro la fine di quest'anno. Da vedere se la scadenza verrà rispettata, alla luce dell'intesa raggiunta con gli Usa e delle tensioni in atto sui mercati internazionali.


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