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Alleanza coop: all'assemblea spunta Prandini, «dialogo con chi ama il Paese»

Giorgio dell'Orefice

Dopo anni di distanza intervento del presidente di Coldiretti. Gardini: c'è bisogno di convergenza per sostenere e difendere il modello agroalimentare italiano

Forse è proprio vero che di fronte alle difficoltà, in questo caso soprattutto incognite di mercato, ci si ritrova. Perché si ha la sensazione che questo sia il senso della partecipazione del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, oggi all'assemblea dell'Alleanza delle cooperative agroalimentari e della pesca.

Due universi che negli ultimi anni si sono spesso ritrovati su fronti distinti, come ad esempio nella nascita di Agrinsieme che riunisce Alleanza coop, Cia, Confagricoltura e Copagri ma dalla quale Coldiretti è sempre rimasta fuori.

Se non su fronti proprio contrapposti come è avvenuto con la nascita di Ue Coop, l'associazione delle cooperative vicine a Coldiretti. Una iniziativa nata qualche anno fa in alternativa all'Alleanza delle cooperative italiane.

Una distanza e una contrapposizione che vanno anche indietro nel tempo. Un tempo al quale, per la verità, fin dalle sue primissime uscite, il presidente Prandini ha dato più volte la sensazione di volersi allontanare. «Sono qui oggi - ha detto Prandin i nel suo intervento - per ribadire la linea della Coldiretti. Una presenza che ho condiviso con i livelli più elevati dell'organizzazione perché siamo convinti che sia necessario portare avanti il dialogo con chi ama questo Paese».

Detto questo, il presidente di Coldiretti è passato ad elencare alcuni argomenti chiave sui quali non dovrebbe essere difficile avviare un confronto. A cominciare dal tema dei dazi «un tema - ha spiegato Prandini - che non è che perché se ne sia parlato tanto sia ora da archiviare. Anzi si tratta di un argomento da rilanciare soprattutto a livello europeo. Perché le imprese italiane rischiano davvero di perdere terreno su un mercato fondamentale dove vedranno crescere invece i prodotti italian sounding. Su questo fronte l'Europa deve dimostrare di esistere e sostenere le imprese con aiuti diretti».

A giudizio del presidente di Coldiretti l'intervento dell'Europa per fronteggiare i dazi Usa non è solo sul piano del sostegno diretto alle imprese colpite. «L'altro tassello fondamentale - ha aggiunto - è lavorare per riaprire il mercato russo, uno sbocco che ha le potenzialità per recitare un ruolo di primo piano nell'export made in Italy».

Ma un altro punto toccato nel proprio intervento da Prandini e che potrebbe trovare un ampio consenso nel mondo agricolo riguarda un tema a lungo dibattuto nel corso dell'assemblea di Alleanza delle cooperative agroalimentari: i trasporti. «Mentre noi sull'export di ortofrutta siamo rimasti ai valori di 10 anni fa la Spagna ci ha surclassato - ha detto ancora Prandini - e lo ha fatto grazie a un sistema di trasporti e di logistica molto più efficiente del nostro e che gli ha aperto i mercati del Nord Europa. Dobbiamo rispondere e in questa ottica possiamo pensare di recuperare terreno lavorando ad esempio sui porti e sulle autostrade del mare».

Non solo, altro tema caldo toccato da Prandini riguarda il settore lattiero caseario e investe un tema sul quale la cooperazione è molto sensibile. Un argomento inoltre che nasconde un importante dietrofront messo in atto proprio da Coldiretti. «Stiamo valutando con attenzione - ha aggiunto Prandini - la proposta di Granarolo di allungare la durabilità del latte fresco. È vero, si tratta di un tema che in passato ci ha visto contrari. Ma poi ci siamo accorti che quei limiti stringenti spingevano le famiglie italiane, che vanno a fare la spesa una volta alla settimana, verso il latte a lunga conservazione. I consumi di fresco infatti sono calati e quei vincoli con i quali noi puntavamo a difendere gli allevatori italiani hanno invece spinto i consumatori verso una tipologia di prodotto che in larga parte è di importazione. Per questo oggi pensiamo che qualcosa vada modificato».

Un intervento, quello del presidente di Coldiretti, che la platea di Alleanza coop ha seguito con attenzione e applaudito. Mentre alcuni spunti sono stati ripresi dal presidente di Alleanza delle cooperative italiane, Maurizio Gardin i. «Un dato è certo - ha detto Gardini - e cioè che siamo di fronte a sfide importanti. Penso ad esempio al tema dei mercati sui quali è al momento impossibile dire quali conseguenze avranno la Brexit o i dazi americani. Penso al tema dei cambiamenti climatici e della sostenibilità. Questioni che impongono un cambiamento del modello produttivo. In questa fase di passaggio dobbiamo essere accompagnati. Per questo è stato importante che Coldiretti insieme alle altre associazioni agricole e alimentari abbia partecipato alla nostra assemblea. Occorre trovare una convergenza, una convergenza che ci consenta di sostenere e non disperdere il nostro patrimonio produttivo. Serve una convergenza per sostenere insieme il nostro settore agroalimentare e chiedere insieme maggiore attenzione da parte della Comunità europea. Siamo chiamati a un impegno straordinario a difesa delle nostre imprese e del nostro modello produttivo, uno sforzo che non possiamo affrontare da soli».


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