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Agrisole-Conad: produzione mondiale di uva da tavola raddoppiata in 20 anni

Giorgio dell'Orefice

Secondo i dati Oiv l'offerta mondiale è passata da 15 a oltre 27 milioni di tonnellate. Cina leader con 9,5 milioni di tonnellate, seguita da Turchia, India e Iran. Italia settimo produttore con un milione di tonnellate


La produzione mondiale di uva da tavola nel 2018 non si è discostata molto da quella dell'anno precedente, ma dal 2000 a oggi è quasi raddoppiata con un tasso di crescita medio annuo del 5% negli ultimi venti anni. È quanto emerge dai dati sul segmento dell'uva da tavola diffusi dall'Oiv (l'Organisation internationale de la vigne et du vin) e resi noti nei giorni scorsi a Parigi.

L'offerta globale di uva da tavola nel 2018 è stata infatti di 27,3 milioni di tonnellate contro i 15 milioni registrati nel 2000. Oggi la produzione di uva da tavola rappresenta una quota del 36% della produzione mondiale di uva (77,8 milioni di tonnellate) e si avvicina alla quota ricoperta invece dall'uva da vino che è al 57% del totale. Terzo segmenti resta quello dell'uva appassita o passa che ha una quota del 7%.

Secondo i dati resi noti dall'Oiv il principale produttore mondiale è la Cina con (9,5 milioni di tonnellate). Una leadership salda nonostante il calo rispetto al 2017 del 9,5%.
La leadership cinese non è lontanamente minacciata anche perché pure il secondo produttore mondiale, la Turchia, con 1,9 milioni di tonnellate ha registrato un analogo calo produttivo del 9,5%.

In calo anche il terzo produttore mondiale, l'India che con 1,9 milioni di tonnellate ha visto la propria produzione cedere il 5% rispetto al 2017.

Al quarto posto sale l'Iran che con 1,7 milioni di tonnellate di uva da tavola ha messo a segno un progresso su base annua del 21 per cento. A seguire un altro produttore in crescita, l'Egitto (1,6 milioni, +6,5%). Distanziato invece l'Uzbekistan (1,2 milioni, stabile) che precede di poco l'Italia, al settimo posto con 1,1 milioni di tonnellate ma in crescita del 10% rispetto all'anno precedente, seguita dagli Usa (un milione di tonnellate, +11%).
A chiudere la top ten dei produttori il Brasile (0,8 milioni, -11%) e il Cile (0,7 milioni di tonnellate, stabile)

I dati Oiv consentono inoltre di chiarire tra i principali paesi viticoltori la distribuzione produttiva tra vino e uva da tavola perché non è affatto scontato che il vino rappresenti il canale principale per assorbire il frutto dei vigneti. E' di certo così in Italia dove è diretto alla produzione di vino l'86% del raccolto dei vigneti (il 99,6% in Francia che quasi non conosce uva da tavola) ma non è così ovunque.

Agli antipodi vitivinicoli rispetto alla Francia sono Egitto e India, paesi nei quali è dedicata all'uva da tavola rispettivamente il 99,5 e il 92,6% della viticoltura nazionale. In Cina, è dedicato all'uva da tavola l'84,1% dei vigneti, in Uzbekistan il 78,4%, in Iran il 76,3% Turchia il 56,1%, in India (92,6%), Uzbekistan (78,4%), Iran (76,3%), Egitto (99,5%), Brasile (53%).
Tuttavia va anche rilevato come la produzione di uva da tavola sia significativa anche in alcuni paesi produttori di vino. L'uva consumata come ortofrutta copre una quota del 26% in Cile, del 16,3% negli Usa, del 15,8% in Sudafrica e del 13,5% in Italia.


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